La lesione del legamento crociato anteriore è un infortunio molto comune soprattutto nella popolazione giovane e sportiva. Soltanto negli Stai Uniti colpisce tra le 100.000 e le 200.000 persone l’anno e ha gravi conseguenze che impattano negativamente nella qualità della vita dei pazienti. Soltanto il 65% tornerà ai livelli sportivi pre-infortunio e il 20% circa andrà incontro ad una ri-lesione. Risulta dunque fondamentale partecipare attivamente ad un percorso di fisioterapia con l’obiettivo di recuperare totalmente le funzioni del ginocchio e ridurre il rischio di re-infortunio.

PERCHE’ SI LESIONA IL LEGAMENTO CROCIATO?

meccanismo lesionale del legamento crociato anteriore

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Diverse combinazioni di movimenti potrebbero portare alla rottura del legamento crociato anteriore ma la più comune è il “pivot-shift” tipico dei pivoting sport come il calcio o il basket. Consiste in un rapido cambio di direzione che comporta una forte attivazione del quadricipite accompagnata dal valgismo ed intrarotazione della tibia con il ginocchio in leggera flessione. Questo particolare gesto atletico però potrebbe non essere sufficiente a generare una lesione. Esistono infatti una serie di fattori controllabili e non che concorrono ad aumentare il rischio di lesione di un soggetto come ad esempio sesso (donne più a rischio), fattori psicologici ed equipaggiamento sportivo.

DEVO OPERARMI DOPO ESSERMI ROTTO IL LEGAMENTO CROCIATO?

Seppur il trattamento conservativo sia in forte tendenza ad oggi le evidenze scientifiche supportano maggiormente l’intervento chirurgico, soprattutto nei pazienti giovani ad alte richieste funzionali. Gli obiettivi dell’intervento sono correlati alla necessità di ripristinare la corretta cinematica del ginocchio con il fine di ridurre il rischio di osteoartrosi precoce e di favorire un ritorno allo sport a livello pre-lesione. L’intervento più comune consiste nel ricostruire il legamento utilizzando un autotrapianto, ovvero un altro tessuto del nostro corpo. Gli autotrapianti più utilizzati e considerati come riferimento per la ricostruzione del legamento crociato anteriore sono il tendine rotuleo e i tendini del semitendinoso e gracile, seguiti poi dal tendine quadricipitale.

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER TORNARE IN CAMPO DOPO L’OPERAZIONE?

Il processo di guarigione del nuovo legamento prevede un’alternanza di eventi biologici che possiamo dividere in una fase iniziale di necrosi (dal giorno 1 alla 4 settimana), una fase di proliferazione (dalla 4 alla 12esima settimana) e una fase di ligamentizzazione (dalla 13esima alla 36esima settimana). Alla luce dei lunghi tempi di guarigione si dovrebbe puntare ad un ritorno in campo tra il 9 e il 12esimo mese, quando l’innesto sarà completamento guarito e il ginocchio, grazie alla fisioterapia, avrà recuperato la forza e la stabilità necessaria a ridurre il rischio di re-infortunio.

IN COSA CONSISTE LA RIABILITAZIONE?

La riabilitazione post ricostruzione del legamento crociato anteriore prevede una combinazione di esercizio terapeutico e terapia manuale con l’obiettivo di favorire e accompagnare la guarigione dell’innesto e recuperare le funzioni del ginocchio. Il percorso è lungo, complesso e si divide in 3 fasi:

  1. early stage (1-6 settimane): gli obiettivi di questa fase sono il recupero della mobilità articolare, il controllo del dolore e del gonfiore, la riattivazione del quadricipite e il recupero del corretto schema del passo

  2. Mid stage (1-4 mesi): gli obiettivi di questa fase sono il miglioramento della forza e della resistenza di quadricipite, ischiocrurali ed estensori d’anca, il miglioramento dell’equilibrio e il ritorno graduale alla corsa (solitamente dopo il terzo mese)

  3. Late stage (4-9 mesi): gli obiettivi di questa fase sono il ritorno al salto, all’atterraggio, al cambio di direzione e il miglioramento di capacità quali l’agilità e l’esplosività. In questa fase verranno inseriti esercizi sport-specifici e ci sarà un graduale ritorno in campo

References

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