Psicologia dello sport o mental coaching: a volte questo è il dilemma. Non si sa bene se dire una cosa o l’altra, a volte nello sport sembra meglio parlare di mental coaching ma molti ritengono che un intervento di psicologia sia più affidabile. Articoli come questo aiutano a creare sempre più cultura in quel mondo a volte poco conosciuto della psicologia dello sport

Chi mi aiuta

È lecito pensare che ognuno ha i propri bisogni e cerca di soddisfarli al meglio. Generalizzando, la cosa più facile per chi cerca un aiuto di questo tipo è andare da chi “mi capisce” e mi aiuta a stare meglio. Essendo sia uno che latro tipo di intervento un servizio alla persona che si svolge soprattutto attraverso il linguaggio (non solo ma ne rappresenta la base), sarà normale che una persona si senta capita meglio da chi parla il proprio linguaggio.

Esistono psicologi che lavorano o che hanno sviluppato maggiore esperienza nell’ambito sportivo e che collaborano con più frequenza con la popolazione degli atleti ed esistono mental coach che, soprattutto negli ultimi anni, hanno affermato la propria presenza tra le figure di riferimento nel “supporto alla persona” indirizzandosi con il loro intervento alla popolazione degli “sportivi”, più comunemente abituati a parlare di “allenamento per obiettivi” e meglio disposti verso un lavoro mentale “non patologizzante”.

Dobbiamo parlare di diverso intervento o di professioni diverse

Tralasciando il tema del percorso di studi al quale rimando agli articoli di approfondimento, ciò che secondo me è importante chiarire è che dobbiamo parlare soprattutto di due interventi diversi e, più che di professionisti diversi, di modi diversi di supportare la persona.

Consapevolezza

L’intervento psicologico si svolge attraverso la ricostruzione di una storia della persona, dei suoi modi di funzionare, del suo modo di affrontare le sfide. Nell’intervento psicologico si lavora su alcuni nuclei di personalità profondi, fortemente radicati nella storia individuale. Il principale obiettivo è la consapevolezza e la conoscenza di sé per raggiungere il proprio benessere e la propria centratura emotiva. L’intervento è soprattutto di accettazione attraverso una piena consapevolezza delle motivazioni per cui agisci in un certo modo. E’ un intervento che prevede un segreto professionale e il rispetto di una privacy e per essere condiviso è necessario attenersi al rispetto di informazioni sensibili. Può essere che un allenatore o un genitore ti suggerisca un intervento psicolgico. La relazione è in particolare tra te a l@ psicolog@. In generale l’intervento psicologico ha bisogno di più tempo e di sedute ravvicinate per supportare il cambiamento della tua consapevolezza

Comportamenti e azioni

L’intervento di mental coaching è basato su azioni e comportamenti focalizzate prevalentemente sul futuro, meno sulla tua storia. Un intervento di mental coaching consiste prevalentemente nell’individuazione di azioni per il raggiungimento di obiettivi che hai individuato o individuerai nel tuo percorso (sportivo, professionale, artistico). Il principale obiettivo è agire sui tuoi comportamenti, ad esempio azioni specifiche per migliorare il tuo modo di allenarti. Si può disinteressare dei motivi per cui agisci e ti supporta individuando azioni utili a cambiare. Ciò di cui si parla può essere meno soggetto alla privacy. Nella mia personale esperienza di psicologo che effettua entrambi le tipologie di intervento un percorso di mental coaching trova maggiori benefici se condiviso con l’allenatore Le sessioni possono essere abbastanza lontane nel tempo l’una dall’altra purchè non si perda il filo del discorso.

Come faccio a capire di quale intervento ho più bisogno

Il primo criterio che comincerei ad utilizzare è quello cronologico: è più probabile che se sei adult@ tu sia più strutturat@ dal punto di vista delle resaponsabilità e della capacità di prenderti impegni e fare scelte. Quindi puoi più facilmente intraprendere un percorso di mental coaching. Se sei un adolescente sei probabilmente in una fase diversa di vita. Ti stai conquistando l’indipendenza dalla famiglia ma ti manca piena autonomia nelle scelte e nelle azioni. Inoltre il percorso scolastico inquadra la tua vita di adolescente dandoti la routine quotidiana. In generale la non ancora completa formazione della personalità mi spinge a dire che per un adolescente è meglio una comprensione più “psicologica” del suo periodo di vita. In questa situazione l’intervento di mental coaching può invece perdere parte della sua efficacia. Pensa ad un intervento psicologico soprattutto se percepisci la sensazione di dover cambiare l’atteggiamento verso lo sport che pratichi. Ad esempio se prima di una gara hai manifestazioni di forte ansia, ti rendi conto di provare disagio quando affronti una gara, quando le tue aspettative di risultato sono molto al di sopra della realtà. In questo caso l’intervento psicologico ti può aiutare a rivedere l’atteggiamento con cui affronti le gare. Pensa invece ad un intervento di mental coaching se hai ben chiaro in mente che hai bisogno di prendere migliori decisioni per raggiungere traguardi che hai chiaramente in testa. Segui anche questo suggerimento: quando vuoi un mental coach sarai tu a parlarne al tuo allneatore di questa possibilità, quando serve un intervento psicologico sarà il tua allenatore a consigliartelo.

La stessa figura professionale può fornirti l’intervento di cui hai maggior bisogno

Un@ psicolog@, se ha esperienza e formazione adeguata può svolgere un intervento di mental coaching, ma non è vero il contrario perché se non hai l’iscrizione ad un albo professionale degli psicologi non puoi svolgere un intervento psicologico. Anche se esiste un albo e una federazione di coaching che però è ancora in una fase di delimitazione della figura professionale del “coach”.

Come sempre se vuoi approfondire puoi seguire questo corso gratuito:

https://www.udemy.com/course/allenati-ad-eccellere-corso-di-mental-coaching-online

articoli approfondimento;

https://www.opl.it/abuso-professionale/commissione-tutela-della-professione.php